Le piante carnivore si differenziano in base alla tipologia di trappole utilizzate. Sono 5, in tutto, i sistemi che queste piante adoperano per catturagli insetti che consentono loro l'ottenimento di risorse che il suolo, spesso, non offre.

 

Ecco le trappole, tra le quali troviamo anche le piu' comuni e piu' conosciute:

 

- Trappole adesive: con questo sistema, la pianta carnivore dispone di una particolare sostanza collosa prodotta dalle foglie che intrappola l'insetto, impedendone la fuga.

 

- Trappole ad ascidio: questo sistema viene attuato dalle piante carnivore con foglie a forma di "caraffa", contenente un liquido che presenta enzimi digestivi, che attrae l'insetto ma che, una volta entrato a contatto, lo trattiene e inizia la fase di assorbimento.

 

- Trappole ad aspirazione: in questo caso, l'organo di assorbimento della pianta crea un vero e proprio vuoto di pressione che porta l'insetto ad essere risucchiato al suo interno.

 

- Trappole a scatto: e' il sistema piu' conosciuto e che attrae maggiormente l'interesse di chi si avvicina al mondo delle piante carnivore. Questo sistema, infatti, prevede che la foglia si chiuda molto velocemente appena l'insetto vi si posiziona sopra e muove 2-3 passi, rimanendo poi intrappolato al suo interno fino al completamento dell'assorbimento.

 

- Trappole a nassa: questa tipologia prevede la presenza di peli che obbligano l'insetto a direzionarsi verso l'interno della pianta, portandolo direttamente dove verra' poi digerito.


Fonte: http://www.piante.it/carnivore/